Sarde in carpione, detto all'italiana. Anche questo piatto fa parte della vecchia tradizione veneziana, infatti era tradizionalmente mangiato sulle barche durante la festa del Redentore la notte precedente la terza domenica di luglio. Carlo Goldoni ne parla nella commedia "Le donne de casa soa". Si prepara semplicemente in un'ora, ma deve marinare almeno per cinque giorni.
Ingredienti per 10 porzioni (invecchiando migliora...)
Sarde grosse | 1000 g. | |||
Farina | 200 g. | |||
Pinoli | 100 g. (solo d'inverno) | |||
Cipolla | 2000 g. | |||
Uva passa | 100 g. (solo d'inverno) | |||
Olio di semi | 1 litro (per la frittura) | |||
Aceto bianco | Mezzo litro | |||
Vino bianco | 200 cc. |
Squamare bene le sarde, privarle delle teste e lavarle sotto acqua corrente; infarinarle leggermente e friggerle in olio fino a 3/4 della loro cottura. In una parte dell'olio di cottura delle sarde (circa un terzo), fare rosolare le cipolle precedentemente affettate finemente, infine bagnare con l'aceto e il vino bianco. Aggiungere quindi l'uva passa e i pinoli (l'usanza vuole che questi due ingredienti siano aggiunti solo durante il periodo invernale per aumentare le calorie). In una pirofila sistemare le sarde a strati e fra uno strato e l'altro stenderne uno di saor ancora caldo, in modo da completare la cottura delle sarde. Finito di ricoprire anche l'ultimo strato, si lasciano a marinare in un luogo fresco per almeno 5 giorni, e solo dopo saranno pronte per essere servite. Vino: Riesling italico, possibilmente della zona.