Le feste erano molto sentite a Venezia, e si può dire che facevano parte di un modo di vivere. Durante le feste erano molti gli happenings, spesso cruenti e piuttosto lontani dal nostro modo di immaginare le "feste": dalla decapitazione di tori in piazza a piccole corride per strada, danze frenetiche ed acrobazie a cento metri d'altezza... Non mancavano tuttavia divertenti stramberie quali "la regata delle carriole".
Bagordi, giostre e tornei
Erano definiti bagordi le esibizioni o le finte battaglie tra cavalieri per la via, che offrivano un discreto spettacolo. Talvolta invece si effettuavano giostre per mettere alla prova l'abilità dei cavalieri nell'uso della lancia: si dovevano infilare degli anelli in punta di lancia, staccandoli dai supporti. I tornei di tiro a segno con le balestre erano piuttosto comuni, ed avvenivano in particolari zone della città dette "bersagli". Si ricordano anche dei finti assalti a finte fortezze costruite in legno per l'occasione oltre che a finte battaglie navali.
Regata delle carriole
La prima regata con le carriole avvenne nel 1751, quando due spazzini (Cosimo e Gasparo) si fecero convincere da alcuni buontemponi a gareggiare in velocità con le loro carriole per le tortuose e trafficate vie di Venezia.
La cosa piacque così tanto che si giunse negli anni a correre la "regata" con molti più contendenti, e tra ali di folla incitante. I premi che inizialmente consistevano forse in una brocca di vino divennero sempre più cospicui e furono anche assegnate ai migliori classificati le tipiche bandiere colorate (ambito trofeo delle vere regate).
Caccia di Tori
La "cazza" era ammessa solo nel periodo di Carnevale, e consisteva più in un combattimento tra cani ed un toro che in una caccia come noi la intendiamo. Il toro, istigato dai cani, veniva trattenuto per le corna tramite funi dai "tiradori" che in tal modo provavano la loro forza ed abilità. Il combattimento terminava normalmente con la decapitazione o macellazione del toro malconcio per i morsi ricevuti. É per questa usanza carnevalesca che il giovedì grasso viene chiamato anche "Zioba de cazza".
Va notato che anche le donne si cimentavano abitualmente nella "caccia"
Forze d'Ercole
Si trattava di spettacolari esercizi di forza ed equilibrio, dove i partecipanti si sfidavano costruendo figure aeree sempre più complesse.
Svolo del Turco
La consegna al Doge di un mazzo di fiori da parte di un acrobata che traversava la piazzetta compiendo vari numeri alla fune. Questa figura, poi sostituita da una colomba, ancora oggi inaugura il Carnevale veneziano.
Lotte di pugni
Tradizionale quanto violento sfogo delle inimicizie storiche tra fazioni della città. Queste piccole battaglie erano autorizzate da Settembre a Natale; al di fuori di questo periodo le risse erano ritenute intollerabili e severamente punite.
Altri divertimenti
Giochi che si potevano vedere in occasione di feste popolari erano anche:
- "pigliar l'oca", operazione da farsi al volo saltando nell'acqua di un rio da un ponte. (a destra).
- "Ammazzar la gatta col capo raso": ammazzare la povera bestia a testate, offrendo però la testa rasata ai suoi artigli... (sinistra).
- Caccia ai tori liberi
(in alto: ricorda la festa di S.Firmino in Spagna).
- Caccia all'orso (a sinistra).
- Balli in strada (al centro)
Calendario degli appuntamenti a Venezia
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